Una torta d’autore di Nicola Giotti per celebrare i cinquantenni di Giovinazzo (Bari)

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di Ilaria Solazzo

Un evento tra emozione, arte dolciaria e orgoglio pugliese

Un compleanno speciale, un evento memorabile e una torta che è già entrata nella storia di una regione tra le più belle d’Italia. Venerdì 23 agosto 2025, Giovinazzo (Bari) ha reso omaggio a tutti i suoi cittadini che nel corso dell’anno hanno raggiunto un traguardo significativo: i 50 anni. Un momento di festa, condivisione e orgoglio comunitario che ha visto la partecipazione di decine di protagonisti, tutti accomunati dallo stesso importante giro di boa anagrafico.

La giornata ha preso il via nella Sala Consiliare del Comune di Giovinazzo, dove i festeggiati sono stati accolti dalle istituzioni locali in un clima di riconoscimento e festa. In seguito, i partecipanti si sono spostati nella maestosa Cattedrale di Santa Maria Assunta, dedicata alla Vergine Maria Santissima di Corsignano, per un momento spirituale di ringraziamento e riflessione.

Ma il cuore dell’evento è stato nella suggestiva cornice di Regia Domini, una location d’eccellenza nel cuore di Giovinazzo, dove si è tenuto il ricevimento serale. Protagonista assoluta della serata? Una torta celebrativa realizzata per l’occasione da Nicola Giotti, maestro pasticciere e artista dell’aerografia dolciaria riconosciuto a livello internazionale.

La creazione, realizzata con amore e maestria nel mese di agosto, ha lasciato tutti a bocca aperta. Non solo per il gusto, ma per l’estetica curata nei minimi dettagli. Innovativa, scenografica e dal design ricercato, la torta ha rappresentato appieno lo stile inconfondibile del Maestro Giotti, spesso paragonato per estro e visione al celebre americano Buddy Valastro.

La carriera di Giotti è costellata di successi e collaborazioni eccellenti. È stato, insieme al Maestro Mario Romani, tra gli artefici del successo internazionale delle sorelle Serena e Sara Sardone, oggi icone del cake design dopo aver conquistato i campionati mondiali di categoria.

La sua firma è sinonimo di eccellenza: dalle uova e cocktail aerografati – autentiche opere d’arte – alle monumentali torte da cerimonia, Giotti continua a portare alta la bandiera dell’arte dolciaria italiana nel mondo. Avere un talento di tale calibro in Puglia è motivo di vanto e orgoglio per tutta la comunità.

L’evento del 23 agosto non è stato solo una celebrazione di mezzo secolo di vita per molti cittadini, ma anche un tributo alla bellezza dell’arte, della tradizione e del territorio. Una serata indimenticabile, dolce nel vero senso della parola.

Maestro Giotti, innanzitutto grazie per aver accettato questa intervista. Come nasce l’idea di realizzare una torta celebrativa per i 50enni di Giovinazzo?
Grazie a Lei per l’attenzione. L’idea è nata dalla volontà di rendere omaggio a una generazione di cittadini che ha dato e continua a dare tanto alla propria comunità. Ho voluto offrire qualcosa che fosse non solo buono, ma anche simbolico: una torta come opera d’arte e come gesto di gratitudine.

Quali sono stati gli elementi ispiratori per il design di questa torta?
Mi sono ispirato alla bellezza architettonica e spirituale di Giovinazzo, ma anche al valore simbolico del numero 50, che rappresenta equilibrio, esperienza e rinnovamento. Ho scelto colori eleganti e dettagli aerografati per evocare raffinatezza e maturità.

Quanto tempo è stato necessario per progettare e realizzare la torta?
Il progetto ha richiesto circa due settimane, tra ideazione, studio estetico e lavorazione pratica. In cucina, l’esecuzione ha coinvolto il mio team per tre giorni consecutivi. Ogni dettaglio è stato curato con estrema precisione.

Qual è stata la sfida più grande nella realizzazione di questa creazione?
La sfida più grande è stata rendere la torta non solo bella da vedere, ma anche perfettamente equilibrata al gusto. Quando si lavora su grandi formati e con tecniche artistiche, si rischia di sacrificare la qualità del sapore. Io, invece, voglio che ogni fetta sia un’esperienza.

Lei è noto per le sue creazioni aerografate, dalle uova ai cocktail. Cosa rappresenta per lei l’aerografia in pasticceria?
L’aerografia è una forma d’arte. Permette di esprimere sfumature, trasparenze e giochi di luce che con altri strumenti sono impossibili. È un linguaggio visivo che unisce tecnica e sensibilità artistica, e lo applico sempre con grande rispetto per la materia prima.

In molti la paragonano a Buddy Valastro. Cosa pensa di questo confronto?
Buddy è un professionista straordinario che ha saputo portare il cake design al grande pubblico. Il paragone mi onora, ma io resto profondamente legato alla tradizione italiana e al nostro stile. Credo che ogni artista debba trovare la propria identità, e io ho trovato la mia nella fusione tra artigianato e innovazione.

Quanto conta per lei lavorare con un team di grandi professionisti?
È fondamentale. Da soli non si può arrivare lontano, ma con una squadra affiatata si arriva ovunque. Il mio team è composto da professionisti di grande talento e umanità, come Luana Cossa. Senza di loro, molte delle mie creazioni non sarebbero possibili.

Che ruolo ha la formazione nella sua carriera?
Un ruolo centrale. Ho avuto la fortuna di formarmi con grandi maestri, e oggi sento il dovere di trasmettere ciò che ho appreso. La pasticceria non è solo tecnica, è anche cultura, disciplina e passione. Ai giovani dico sempre: non smettete mai di imparare.

Ci può raccontare del suo contributo alla carriera delle sorelle Serena e Sara Sardone?
Ho avuto il piacere e l’onore, insieme al collega e mentore Mario Romani, di affiancarle nei loro primi passi nel mondo del cake design. Oggi sono un orgoglio italiano a livello mondiale. Vederle crescere e raggiungere quei livelli è stata una soddisfazione immensa.

Come vede il futuro del cake design in Italia?
Lo vedo in continua evoluzione. C’è una crescente attenzione alla qualità, all’estetica e all’identità territoriale. L’Italia ha tutte le carte in regola per essere leader mondiale anche in questo campo, a patto che si continui a puntare sulla formazione e sull’originalità.

C’è una torta che ancora sogna di realizzare?
Ce ne sono tante, ovviamente. Ogni evento è un’opportunità per spingersi oltre. Il mio sogno è realizzare una torta che rappresenti l’Italia nei suoi valori più profondi: arte, storia, passione e bellezza. Ma ogni giorno nasce un’idea nuova.

Maestro, un messaggio finale ai lettori ed alla comunità di Giovinazzo?
A Giovinazzo dico grazie. Questa terra è ricca di storia, fede, tradizioni e persone straordinarie. Spero che la mia torta abbia saputo restituire almeno in parte l’affetto che ho ricevuto. Continuate a credere nei sogni, anche quelli che si gustano con una forchetta.

In un tempo in cui tutto scorre veloce e le celebrazioni rischiano spesso di perdere autenticità, l’evento di Giovinazzo del 23 agosto ha restituito valore al concetto di comunità, di appartenenza, di memoria collettiva. Festeggiare i 50 anni non è solo contare il tempo, ma riconoscere il percorso di una generazione che ha costruito, lottato, amato e dato forma alla propria città.

La presenza del Maestro Nicola Giotti ha aggiunto a questa giornata un tocco di arte e passione, dimostrando che la bellezza – quando è frutto di dedizione, studio e talento – ha ancora il potere di unire le persone e trasformare un semplice dolce in un simbolo di gratitudine e speranza. Perché, in fondo, anche una torta può raccontare una storia. E questa, a Giovinazzo, sarà ricordata a lungo.

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